

Il termine tecnico è “percorso di approfondimento interdisciplinare”, ma volutamente usiamo quello un po’ meno ortodosso di “tesina”. Le mie tesine sono strutturate in questo modo: ognuna ha un titolo genericissimo. In realtà il vostro percorso potrà avere un titolo ben più lungo. Poi ci sono dei sottotitoli, ma che potrebbero diventare il titolo della vostra tesina, la quale potrebbe avere altri e diversi sottotitoli o, talvolta, un’introduzione, ma che nella vostra tesina potrebbe diventare la conclusione. Il vostro discorso potrebbe dimostrare una tesi completamente diversa da quella da me esposta (...).
Decalogo dello studente che deve affrontare l’orale dell’esame di maturità
1) Punta sulla tesina: devi sapere infatti che il tuo colloquio incomincerà con essa e, si sa, chi bene incomincia è a metà dell’opera. Inoltre i professori della commissione sono invitati a inserirsi nel discorso in modo organico, e quindi cercheranno, anzitutto, di fare domande a partire dall’argomento che tu avrai scelto e sviluppato nel primo quarto d’ora dell’esame.
2) Non trascurare comunque lo studio di tutto il programma: i professori, infatti, sono autorizzati a fare domande sul programma svolto di ogni singola materia. A proposito, controlla, prima che sia firmato dai tuoi compagni, il programma svolto presentato dall’insegnante e verifica che gli argomenti scritti corrispondono a quelli realmente svolti in classe. Quando ripassi, prendi come punto di riferimento gli argomenti del programma.
3) Controlla, dopo aver svolto lo scritto, sui giornali o con i tuoi compagni o con i professori, la correttezza delle tue prove scritte poiché il colloquio termina con una discussione degli elaborati.
4) Preparati a dover rispondere alla domanda di quali saranno i tuoi studi futuri, perché c’è sempre qualche commissario curioso che tende a farla e si fa bella figura ad avere le idee chiare in questo senso.
5) Scegli per la tesina un argomento di tuo interesse perché: a) sarà più piacevole e meno pesante lo studio; b) sarà più facile rispondere alle eventuali domande di approfondimento dei commissari, perché l’argomento della tua tesina sarà tuo già da tempo, per cui avrai sicuramente fatto altre letture e approfondimenti su quell’argomento, che non è stato scelto secondo la logica “questo è un argomento che potrebbe piacere ai professori”.
6) Non esagerare con il multimediale, perché ci sono molti docenti che pensano che la tesina multimediale sia, il più delle volte, uno specchietto per allodole, cioè sia fatta per abbagliare la commissione. Occorre quindi far sì che ci sia un’originalità di contenuti, oltre alla bellezza estetica.
7) Osa il nuovo. Sembra in contraddizione con il punto precedente, ma tieni presente che, laddove ci siano pochi alunni, o nessuno oltre te, che utilizzano una bella presentazione multimediale in power point oppure un ipertesto in html visto con un bel video proiettore, o una videocassetta o un ascolto musicale, questi elementi possono colpire positivamente per la loro originalità (ma non dimenticare mai di ripassare i programmi!).
8) Differenzia gli argomenti, cioè fai in modo di non portare lo stesso percorso di approfondimento di un tuo compagno, o quanto meno cerca tagli diversi, impostazioni o punti di vista originali. La questione è ancora più delicata per le classi con la sperimentazione Brocca che hanno lavorato sulla cosiddetta “area di progetto”. In quel caso il rischio per i commissari è quello di sorbirsi una ventina di tesine molto simili tra loro, e questo, dopo un anno di lavoro e sotto la calura estiva, potrebbe essere davvero troppo.
9) Abbi fiducia in te stesso: la migliore e più importante risorsa per superare quest’esame sei tu. Mostra quali sono i tuoi interessi e le tue passioni e sfruttali per fare una tesina interessante e originale, soprattutto come contenuti.
10) Dai un titolo alla tua tesina. Potrà sembrare una cosa scontata o banale, ma mi è capitato di dover chiedere a qualche candidata quale era il titolo della sua tesina. Addirittura, in un caso, la candidata non ha saputo rispondere a questa domanda elementare, confermando in me l’impressione di confusione che emergeva dalla sua esposizione. Dare un titolo, invece, mostra chiaramente che non si sta girando a vuoto; mostra che c’è una tesi chiara, una idea di fondo, o quanto meno un ambito preciso in cui si circoscrive il discorso.
L’atteggiamento
Una delle cose più importanti da osservare nel corso del colloquio è l’atteggiamento da tenere di fronte alla commissione. In alcuni casi, infatti, non è necessario che voi sappiate tutto il contenuto dei programmi, fino all’ultima virgola. La cosa importante è che voi sappiate giustificare le vostre affermazioni. Talvolta, quindi, anche una risposta sbagliata può essere convertita in un elemento positivo se sapete spiegare cosa vi ha spinto a rispondere in un certo modo. Ancora più qualificante è il fatto che voi dimostriate una capacità critica. Pertanto sappiate che dovete sempre affermare cose di cui siete certi, o che siete in grado di sostenere di fronte alla commissione. Non dite cose di cui non siete convinti, anche se le trovate scritte più in là in questo stesso libro, perché questo potrebbe ritorcersi contro di voi. Fate piuttosto lo sforzo di arrivare a una vostra tesi su un certo argomento, piuttosto che affermarne una che non vi risulta sia vera.
Scheda tecnica
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