Senilità - Italo Svevo - Riassunto

Estratti:

PREFAZIONE ALLA SECONDA EDIZIONE

L'inevitabile disappunto di Svevo per la scarsa risonanza critica del suo romanzo. - In questa sua interessante "Prefazione" alla seconda edizione di "Senilità" (prefazione approntata nel marzo 1927), lo Svevo manifesta, prima di tutto, il suo inevitabile disappunto per la scarsa risonanza critica del suo romanzo, pubblicato per la prima volta nel 1898, e rimasto per quasi trent'anni "senza una sola parola di lode o di biasimo dalla nostra critica", che pure non aveva mancato di dedicare una certa attenzione al suo primo romanzo, "Una vita", da lui pubblicato sei anni prima (e subito recensito, "con parole abbastanza lusinghiere", da Domenico Oliva).

(...)

CAPITOLO X

Le velleità artistiche di Emilio, che si appresta a scrivere un nuovo romanzo. - Ritenendo, illusoriamente, di essere ormai "guarito" dai tormenti più acerbi della sua passione amorosa, e di essersi in un certo senso liberato dall'assillante pensiero della bella Angiolina (il cui ricordo sembra quasi sfumare nei colori spenti di una stagione piovosa e senza sole), il sempre velleitario Emilio tenta "di approfittare della riconquistata libertà", e pensa di dedicarsi ancora, come un tempo, alla letteratura, iniziando a scrivere il primo capitolo di un nuovo romanzo, in cui, naturalmente, è narrato "il suo incontro con Angiolina". Ma ben presto, già alla sera successiva, rileggendo quanto aveva scritto, si sente del tutto disanimato e incapace di proseguire, e si rassegna così a lasciare interrotto il lavoro appena abbozzato.

(...)